Ecco perché adoro, nel matrimonio, la Gente del Sud.

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In certi matrimoni, con certe coppie, con alcuni invitati, con alcune famiglie si instaura un rapporto quasi oserei dire di amicizia. Quando questo accade ti trovi davanti della ‘Gente del Sud’ e si lavora più sereni, ci si diverte e si da il meglio di se.

Ormai sono tanti anni che faccio foto di matrimonio e nel corso di questa lunga esperienza ho incontrato coppie praticamente di tutto il mondo. Dall’Australia agli Stati Uniti, dalla Russia all’Inghilterra, dalla Francia al Messico e ovviamente tantissimi sposi italiani. E’ risaputo che nel ‘nostro Sud’ l’ospitalità è sacra, ma viverla sulla propria pelle è una cosa veramente unica. Tutte le volte che parto per la Puglia piuttosto che per il Lazio, la Campania, la Calabria, la Sicilia, il Molise, la splendida Basilicata mi si riempie il cuore. So, a prescindere dalla cultura, dalla professione, dallo status, che verrò accolto come una persona di famiglia. Mi faranno sentire a proprio agio, verrò coccolato e seguito, mi sembrerà di essere veramente tra amici, come se ci si conoscesse da sempre. Insomma mi faranno sentire importante.

Su quest’ultimo aspetto vorrei fare alcune considerazioni. Il fotografo del matrimonio, indipendentemente da CHI sia, E’ una persona importante. Tante volte lo ricordo agli sposi quando vengono in studio o ci sentiamo telefonicamente: quello che andrò a fare il giorno del vostro matrimonio, sarà l’unica cosa che vi resterà del Big Day, sarà l’unico modo che avrete per riaccendere i vostri ricordi anche a distanza di anni (ecco perché il servizio deve essere ben fatto, ma questo è un altro discorso). Purtroppo – a prescindere da cosa pensano anche alcune wedding planners – noi non siamo dei fornitori. O meglio, lo siamo solo tecnicamente in quanto forniamo un servizio, ma in pratica siamo uno di famiglia. Siamo gli unici che seguono tutte le fasi del matrimonio, dall’organizzazione nei mesi/giorni precedenti l’evento, alla giornata stessa. Arriviamo durante la preparazione, entriamo nelle case, respiriamo la tensione dell’attesa, spesso siamo coloro che sono chiamati a stemperare eventuali legittime tensioni e ansie. Talvolta aiutiamo la sposa a vestirsi, il padre a mettersi i gemelli, i testimoni ad agganciarsi la bottoniera. Siamo il riferimento sull’arrivo della sposa in chiesa o in comune e diamo indicazioni su come muoversi durante la cerimonia. Coordiniamo l’uscita e capita di dare indicazioni all’autista su qual è il percorso migliore per raggiungere il castello, il ristorante o la villa dove proseguirà la giornata. Arriviamo al ricevimento e il maitre fa affidamento sulle nostre tempistiche per dare inizio al pranzo o alla cena. Siamo sempre noi che veniamo consultati su dove e come fare il taglio della torta e qualche volta – a me sta capitando sempre più spesso – rompiamo il ghiaccio e apriamo le danze laddove non è previsto l’anglosassone ‘primo ballo’.

Ma… noi siamo stati chiamati per fotografare, questo sarebbe il nostro dovere nel giorno del matrimonio. Però tutto il resto lo facciamo volentieri – almeno per me è così – fa parte se volete della professionalità e della cortesia che ognuno di noi dovrebbe avere. E’ un modo per ricambiare quella fiducia immensa che gli sposi ripongono su di noi.

Ed ecco perché adoro la Gente del Sud perché sanno dell’importanza del fotografo – oltre che dell’ospite – e ci trattano con rispetto, arriverei addirittura a dire con amore. Non voglio che le mie parole vengano, però, fraintese. Gente del Sud non è solo un’indicazione geografica, anche se come ho scritto prima, in certe regioni questo comportamento diventa quasi un fattore culturale, sembra genetico. Gente del Sud sono tutte quelle persone pure, semplici, scevre da arroganza e presunzione, modeste nel loro essere ‘signori’, con un senso del rispetto dell’uomo in quanto tale e, nello specifico, con la consapevolezza dell’importanza della nostra professione. Estenderei queste considerazioni anche ai catering, ai ristoranti, alle ville dove viene fatto il ricevimento.

Ma come è possibile che abbia dovuto inserire una voce nel contratto dove si specifica che ‘gli sposi devono provvedere alla cena/pranzo del fotografo e del suo staff’? La Gente del Sud si sentirebbe meschina se non avesse provveduto al tavolo dei fotografi – piuttosto che dei musicisti, degli autisti, degli intrattenitori, delle babysitter, dei DJ – e il tavolo è lo stesso degli invitati (magari in una stanza separata, non ha importanza), con la stessa mise en place, servendoci lo stesso pranzo di nozze. La Gente del Sud è gentile con te, segue i tuoi consigli e le tue indicazioni, si preoccupa che tutto stia andando bene, che si abbia mangiato e bevuto a sufficienza. Non perde occasione per dirti grazie e quando la saluti ti consegna la bomboniera, il ricordo del loro matrimonio.

Vi posso garantire che mi sento una persona veramente importante quando incontro nei miei matrimoni Gente del Sud – da Milano a Palermo, da Venezia a Lecce, da Como a Matera, da Treviso a Napoli e in giro per il mondo – e vi posso garantire che si lavora meglio, molto meglio. Le foto parlano di te, raccontano i tuoi stati d’animo e se scatti sereno, e se la coppia, i genitori, i parenti, gli amici si fanno complici e artefici del tuo essere tranquillo quello che otterrai sarà un servizio unico e dagli scatti trasparirà come per magia tutta la gioia che si sarà creata intorno a te. Genitori, sposi, amici, parenti, celebranti, organizzatori, wedding planners, ristoratori e, sì, anche fotografi sforziamoci di essere un po’ più ‘Gente del Sud.

Alla fine della giornata saremo tutti stanchi, ma andremo a casa felici.

Buona luce

P.S.: Ah, queste parole sono solo delle semplici considerazioni che niente hanno a che vedere con la professionalità. Quella sarà sempre presente a prescindere da chi avrò davanti. 

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