Behind

Si cuoce il chapati su una grande piastra riscaldata da un forno a legna

Sikh, cioè discepoli, uomini e donne desiderosi di apprendere la verità e di seguire la virtù: questa è l’idea che Nanak, fondatore del movimento religioso dove si conciliano i miglior elementi di induismo ed islamismo, mise alla base per la nascita di questa religione.

Il Sikhismo trae dall’Induismo la credenza nella trasmigrazione delle anime (samsara) e degli effetti delle azioni sulle vite successive (karma). L’obiettivo ultimo è di interrompere il ciclo delle rinascite, tranne che la liberazione non è vista come un annullamento del sé, bensì come una congiunzione con Dio, che è Uno e indivisibile. Tale congiunzione si ottiene tramite il retto comportamento e la fede in Dio. Come i musulmani, i sikh credono che Dio abbia creato il mondo e che la Sua volontà governi ogni cosa. Secondo il Sikhismo, tutti gli esseri umani sono uguali di fronte a Dio (dunque viene rifiutato il sistema delle caste). Contrario a ogni forma di ascetismo, al celibato, al formalismo dei rituali e al culto delle immagini, il Sikhismo invita i propri seguaci a raggiungere un equilibrio tra gli obblighi spirituali e quelli temporali. La condivisione dei beni è ritenuta una parte importante della vita quotidiana. La fede sincera, le buone azioni ed il lavoro fanno acquistare meriti davanti a Dio.

Uno dei doveri di un bravo discepolo è quello di andare a purificarsi nelle acque del ‘Tempio’. Tra i più importanti luoghi di culti dell’India ci sono: il Golden Temple di Amritsar e il Takhat Keshgarh ad Anandpur Sahib. Mentre il Tempio d’Oro di Amritsar è frequentato per tutto l’anno e accoglie mediamente circa 20.000 pellegrini al giorno il Tempio di Takhat Keshgarh si anima solo in occasione del Festival di Holla Mohalla che cade attorno al primo plenilunio di marzo. La cittadina, poco più di un villaggio con poche migliaia di persone per 360 giorni l’anno, si popola di centinaia di migliaia di devoti Sikh provenienti da tutte le parti dell’India e non solo. Essi vengono accolti in grandi dormitori, elemento comune a ogni tempio. Gli viene offerto da mangiare e da bere. E tutta la gestione dell’accoglienza viene fatta da volontari: gli stessi pellegrini che a turno prestano il loro servizio alla comunità.

Behind vuole mostrare quello che sta dietro al rito del bagno purificatore o della visita del tempio – scopi primari del devoto. Vuole descrivere questo viaggio dietro le quinte del pellegrinaggio. Un percorso in immagini di quanto accade attorno e dietro il momento della preghiera.

Commenti

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Comments (4)

  1. Cristina Insinga" rel="external nofollow">Cristina Insinga 3 Aprile 2012 at 20:13

    Scatti magnifici che raccontano di questo mondo e di questa cultura così affascinate e tutta da scoprire. Spero un giorno di poter vedere con i miei occhi quello che qui hai visto tu e sei riuscito a fotografare con maestria e tanto cuore. Come sempre.
    Sei un gradissimo! Spero di poter fare presto un workshop o un foto viaggio gestito da te.

  2. Edoardo 3 Aprile 2012 at 20:15

    Grazie Cristina… Sarai la benvenuta!!!!

  3. maura abrami 15 Dicembre 2012 at 21:49

    Complimenti, mi hai aperto il cuore verso posti e gente che ho “conosciuto” tempo fa e, come ne cogli tu l’essenza, mi da la sensazione che, oltre alla maestria, ci sia AMORE.

  4. Edoardo" rel="external nofollow">Edoardo 16 Dicembre 2012 at 17:55

    Grazie Maura per ciò che mi scrivi, non sai quanto cade nel momento più adatto. Leggere le tue parole mi danno forza…

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