Essere professionali in fotografia (di matrimonio), vuol dire fare ‘solo’ belle foto?

Riprendo un argomento che è stato discusso animatamente in un mio recente post su Facebook. Uno scambio di opinioni fatto in assoluta ‘civiltà’, con argomenti a sostegno dei vari punti di vista, espressi in modo educato, cosa abbastanza rara oggi sul web dove, i cosiddetti leoni da tastiera, si scatenano protetti dal filtro del loro computer. 

Il post era questo ‘E’ mia abitudine, durante un momento di pausa del matrimonio, scaricare le schede e controllare il lavoro fatto. Questo modo di fare è un po’ spinto dalla curiosità ma soprattutto lo faccio per verificare che le compact flash abbiano funzionato correttamente. Ecco ieri sera, stanco dal matrimonio, ho fatto il download senza controllare. Stamani, appena giunto in studio, ho aperto i file, e… beh mi mancano la maggior parte delle fotografie legate alla preparazione. Panico, direte voi. NO. Tutte le macchine – devo dire grazie Nikon – con cui scatto hanno la doppia slot che io utilizzo per il back up. Quindi non ho fatto altro che scaricare l’altra scheda e recuperare le foto mancanti.

Quando si parla di professionalità nel lavoro non vuol dire solo fare delle ‘belle’ foto, ma è tutto un modo di lavorare. Eppure ci sono dei fotografi che si presentano con una sola camera e talvolta anche dotata di single slot. Meditate future coppie di sposi nell’affidarvi a colui che sarà il ‘creatore’ dei vostri ricordi.

E adesso, dopo aver trasferito il lavoro nel NAS, posso tranquillamente formattare e preparare l’attrezzatura per il matrimonio di oggi.’ [del 28 settembre]

Ritenevo e lo sostengo tuttora che sia lapalissiano il fatto che avere una macchina fotografica con la doppia slot dia alla coppia una garanzia nella protezione dei file maggiore rispetto a quelle con slot singola e di conseguenza, sostenevo e lo ritengo valido anche adesso, che sia maggiore la professionalità di quei fotografi che hanno tale accortezza. Ne è venuta fuori una discussione dai toni molto accesi da parte di coloro che invece, lavorando con macchine sprovviste della scheda di back up (alcuni anche con camere da 10.000 euro, come se fosse il costo della camera il discriminante nella professionalità), si sono risentiti perché non pensavano e non pensano di vedere minata la loro professionalità.

Non voglio rientrare in argomento doppia o singola slot perché ritengo talmente evidente e oggettivo il fatto che un back up protegga meglio i dati, e di riflesso anche il cliente, che non ha senso parlarne di nuovo. Vorrei invece far riflettere su cosa ritengo faccia parte della professionalità di un fotografo e in particolare di un fotografo di matrimonio in modo, in quest’ultimo caso, che le coppie in procinto di sceglierlo abbiano degli argomenti ulteriori su cui basarsi nella loro decisione finale.

Diamo per scontato che il primo approccio nella scelta sia la fotografia e che questa piaccia per composizione, stile e impatto visivo. Quindi a parità di ‘prodotto’ estetico ed emotivo – potremmo aprire un dibattito sull’importanza della scelta in base all’autorialità, ma lo faccio un’altra volta –  su cosa si dovrebbero informare o cosa il fotografo dovrebbe chiedere durante un ipotetico incontro?

 

Prima o durante l’evento

Sarai te il fotografo che farà le foto del mio matrimonio e le foto che mi stai facendo vedere sono le tue?

Non datelo sempre per scontato perché non lo è. Quindi accertarsi sempre prima, magari mentre siete in studio a parlare con il fotografo, chi sarà che verrà a farvi le foto e di chi sono quelle che state vedendo. Ovviamente può capitare che il fotografo scelto si possa ammalare o possa avere un grave impedimento, ma è qui che si vede la professionalità dello studio: avere la possibilità di coprirvi comunque il servizio con un’alternativa paragonabile – con i dovuti distinguo – a quella che gli avresti offerto in prima persona.

Perché mi fai vedere solo alcuni scatti? Posso vedere un matrimonio completo?

E’ una cosa molto importante e fa capire ai futuri sposi come veramente il fotografo realizza il lavoro dalla preparazione alla festa. Oggi è più facile rispetto al tempo della pellicola realizzare qualche scatto esteticamente interessante, soprattutto se costruito, ma mantenere lo stesso stile e la stessa qualità per tutta la durata dell’evento non è affatto banale. Talvolta i fotografi mostrano una collezione d’immagini fatte a delle coppie bellissime che sembrano essersi sposate da sole. Magari lo hanno fatto. In genere però si tratta di fotografie fatte durante workshop o seminari dove colui che ha impostato e creato lo scatto era il master che insegnava e non gli allievi. A parte questi casi che ritengo siano border line con la truffa, credo che la professionalità di un fotografo la si apprezzi visionando un matrimonio completo, magari stampato così da capire anche come presenta un album.

Dove è il luogo della cerimonia?

Può sembrare una cosa banale, ma soprattutto se sei da solo a fare il servizio (cosa che sconsiglio, ma può capitare), è importante chiarirlo. Devi fare l’uscita della sposa da ‘casa’ e il luogo della cerimonia non ha un posto vicino dove è facile parcheggiare l’auto, di conseguenza la sposa rischia di arrivare (e in genere arriva proprio davanti al luogo della cerimonia) e di non avere le foto di quando scende dalla macchina, entra in ‘chiesa’ e si incontra con il suo futuro compagno perché te stai ancora girando perché non sai dove lasciare l’auto. Il fotografo deve informarsi preventivamente. Sarebbe importante avere anche dei cellulari di qualche amico o parente in modo da comunicare eventuali ritardi o inconvenienti. Ho saputo di storie in cui il fotografo non era arrivato in chiesa perché aveva sbagliato a scrivere l’indirizzo e gli sposi, cosa abbastanza comune, non avevano il cellulare con loro (dove tra l’altro avevano memorizzato il cellulare del fotografo stesso).

E’ previsto un particolare dress code?

Credo che il fotografo debba essere una figura il più possibile invisibile e quindi – oltre ad una questione di buona educazione e rispetto per l’evento – deve presentarsi in linea con lo stile del matrimonio, che non vuol dire necessariamente elegante o in smoking. Ho fatto dei matrimoni sulla spiaggia in cui tutti gli invitati erano in costume da bagno oppure altri eventi volutamente informali, in tal caso è dovere del fotografo uniformarsi.

Al ricevimento posso ‘mangiare qualcosa’ durante l’aperitivo?

Per i matrimoni ‘italiani’ in genere è scontato ed è veramente raro – almeno a me non è capitato – che una coppia ti dica di no. In quegli stranieri, in particolare di ‘alto livello’, lo è molto meno, anzi il più delle volte non è permesso. Ecco perché è importante chiarirlo prima per non rischiare di farsi richiamare dagli sposi o dalla wedding planner. Sarebbe veramente molto brutto e minerebbe la tua professionalità.

Parli inglese?

Mi direte: ma posso compromettere la mia professionalità se non parlo inglese? Non credo sia così drammatico, certo è che conoscere l’inglese ti fa aggiungere punti alla tua scala di professionalità – ovviamente parlo per coloro che si rivolgono anche ad un mercato estero. Comunicare con gli sposi prima e durante il matrimonio, capire le loro esigenze e le loro richieste oppure essere in grado di consigliarli direttamente nelle scelte è importante. Nei casi in cui c’è anche una wedding planner a supporto le agevolate indubbiamente il lavoro perché non sarete costretti a chiamarla ogni volta per farvi capire. Non metto in dubbio che molti di voi si faranno comunque intendere però ritengo oggigiorno un minus non conoscere almeno un’altra lingua e in particolare l’inglese. Conosco dei bravi professionisti che si fanno affiancare da un amico/a in grado di fargli da interprete.

 

Dopo l’evento

Come conservi i file dopo il matrimonio?

I file sono il nostro lavoro, se questi vanno perduti o si fallano, non abbiamo modo di recuperarli. Quindi sono fondamentali i back up. Personalmente faccio un primo download in un momento di pausa durante l’evento e controllo velocemente se i file ci sono tutti. Questo mi permette – qualora una scheda avesse avuto dei problemi – di scaricare l’altra. Magari il giorno dopo ho un altro evento e se non avessi fatto questo controllo avrei formattato e iniziato a riscrivere sulla scheda. La formattazione di una scheda – questo per gli addetti ai lavori – se fatta ‘veloce’ non cancella i file ma solo gli indici che li organizzano. Quindi se per errore formattate una scheda e NON la utilizzate di nuovo, allora potrete recuperare tutti i dati con dei software idonei. Se però riscrivete sopra – scattate altre foto – e magari riempite tutta la scheda, non recupererete niente. Ecco che è importante e professionale avere la doppia slot sulla macchina fotografica.

Dopo il primo back up su HD esterno trasferisco i file su un NAS formattato RAID 5 – sempre per gli addetti ai lavori – e infine un ultimo back up sempre su HD esterno che lascio in un posto diverso dallo studio. Credo che qualsiasi altro back up non aumenti la professionalità del fotografo ma sia solo ridondante.

Quali sono i tempi di consegna?

Nel contratto ci sono indicati e credo che ragionevolmente non si dovrebbero superare i 3-4 mesi (escluso agosto e dicembre) per la consegna dell’album. Qualcosa in meno se vengono richiesti solo i file. Ci sono degli studi i cui tempi di consegna sono di un anno o addirittura di più. Ritengo tali tempi eccessivi e possono compromettere la professionalità di uno studio. Anche qui ci possono essere dei casi particolari dovuti a dei ritardi nella lavorazione e spedizione dell’album o per altri motivi che esulano dalla vostra responsabilità. Devono essere delle eccezioni.

 

Ci sono certamente altre cose che contribuiscono ad aumentare la professionalità del fotografo: una buona educazione, portarsi un cambio di camicia quando d’estate fa molto caldo, non bere troppi spritz anche se è concesso, essere puntuali, non fumare davanti agli ospiti, essere il più possibile disponibili senza arrabbiarsi anche se talvolta certe persone ti fanno perdere la pazienza. Cerchiamo di capire chi abbiamo davanti. Ricordiamoci che è il giorno del loro matrimonio e che spesso la coppia è arrivata un po’ stanca e stressata e quindi non siate voi ad agitarla ulteriormente, anzi cercate di aiutarla e tranquillizzarla.

Beh credo di aver elencato le cose, almeno quelle più importanti, che contribuiscono ad accrescere la professionalità di un fotografo e del suo eventuale studio. Spero che tali consigli possano aiutare le future coppie di sposi in una scelta più ‘sicura’ e consapevole.

Buona luce

 

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