Alcune volte parlando con delle coppie in studio, mostrando degli album in modo da far vedere come si lavora in un matrimonio completo, sono spesso tentato di far vedere la location super esclusiva con gli allestimenti da decine di migliaia di euro, magari una destination wedding in un maniero principesco nel nord Europa. Beh anche se certamente avere lo sfondo di un castello o degli addobbi particolari aiuta fotograficamente parlando, non vuol dire che se questa opulenza non è così manifesta, le foto escono meno importanti. E’ assolutamente falso. Quando la fotografia di matrimonio si affronta dal punto di vista del reportage, del racconto della storia il luogo sia del ricevimento che della cerimonia non hanno quell’importanza che diventa invece necessaria per quel fotografo che affronta il matrimonio in stile più posato e costruito.

Nella mia fotografia di matrimonio sono alla ricerca delle emozioni, di uno sguardo che racconti, di un abbraccio cercando di cogliere nella spontaneità il susseguirsi di ciò che accade nella giornata. Credo inoltre che la fotografia debba raccontare e far emergere anche il carattere degli sposi che a loro volta magari avranno messo anche nella cura dei dettagli e nella preparazione del loro matrimonio.

Matteo e Anna sono delle splendide persone che ho avuto l’occasione di conoscere prima in studio e poi davanti a un buon bicchiere di Prosecco e dell’ottimo salamino appena tagliato, nella loro casa di famiglia sui colli bolognesi durante il mio sopralluogo alcuni giorni prima del loro matrimonio. Persone semplici, nel senso di vere, con le quali sono entrato subito in sintonia. Si lavora meglio quando tra il fotografo e gli sposi si entra subito in empatia. Lui di fatto musicista e appassionato di fotografia, lei psicologa. Come si suol dire: due brave persone. La sposa si prepara nella loro casa nel centro di Bologna insieme alle sue damigelle nonché testimoni di nozze, mentre lo sposo direttamente in agriturismo dove poi avrebbero festeggiato il loro matrimonio. Mi sono divertito con la ‘mia’ fotografia, cercando di prendere degli scatti giovando sui riflessi: da uno specchio, da un quadro, da una finestra. E’ bello quando la sposa si prepara a casa sua, si sente certamente molto più a proprio agio tra le cose che fanno parte della sua quotidianità.

La cerimonia è nella chiesa di Mongardino. Gli invitati si godono quell’atmosfera intima che si viene a creare. Forse un po’ troppi ‘smartphone fotografi’, ma è il problema dei nostri tempi. Tutti a cercare di fare lo scatto del secolo o semplicemente quello da postare in tempo reale su qualche social. La fotografia da mostrare agli sposi a fine cerimonia, perché? E’ un fenomeno certamente da studiare. Mi è capitato – non è il caso di questo matrimonio – di vedere gli invitati preoccupati a fine cerimonia perché avrebbero dovuto tirare il riso e quindi non sarebbero stati in grado di fare anche le foto. Ovviamente la scelta è ricaduta sulle foto, senza riso, ma sulle foto. Usciti dalla chiesa, con la scusa di andare a fare un saluto alla nonna, siamo andati a fare qualche fotografia di coppia – l’ambiente era adatto anche per usare l’infrarosso – nel giardino della casa di famiglia. Una passeggiata nel bosco dove i ricordi dell’infanzia di Anna ma anche delle passeggiate successive con Matteo si accavallano. E’ stato bello vedere due ragazzi così sorridenti e felici nel giorno del loro matrimonio.

L’agriturismo in cui si è svolto il ricevimento del matrimonio era molto vicino e lo abbiamo raggiunto in pochi minuti. L’aperitivo all’aperto mentre la cena si è svolta in un pergolato annesso alla casa padronale. Allestimenti semplici ma molto curati a partire dal tableau a forma di chitarra fatto fare apposta da un’artista di Bologna. Purtroppo pur essendo un giorno di giugno il tempo atmosferico non è stato clemente e dopo il taglio della torta – fatto sotto una fastidiosa pioggerella ‘autunnale’ – ci siamo trasferiti all’interno dove si è conclusa la serata. Un matrimonio all’insegna della non opulenza ma perfettamente in sintonia con lo spirito degli sposi. Anna e Matteo hanno saputo organizzare il loro matrimonio così come lo avevano sempre pensato ed è stata la carta vincente.

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