I blog e la fotografia di matrimonio, cosa fare?

“Non seppellite la vostra unicità, perché altrimenti diventate un’altra pecora del gregge e sarete morti ancor prima di morire, date vita alla vostra unicità, difendetela e siatene fieri, siate orgogliosi di essere voi stessi, unici e irripetibili, affinché quando la fine dei vostri giorni arriverà, voi non morirete mai, perché la vostra unicità vivrà in eterno…”

Valentina Osuna
, Essere Umano non Essere Usato

I blog, da alcuni anni a questa parte, sono diventati sempre più presenti in rete e, con la diffusione capillare di internet, sempre più importanti. Adesso testate giornalistiche, quotidiani, settimanali di gossip o di informazione, studi professionali, associazioni, fotografi, magazine on line di ogni genere hanno il loro blog.

Talvolta servono per approfondire argomenti di attualità oppure permettono a chi scrive di dare la propria opinione, di recensire un nuovo prodotto oppure di dare voce a chi altrimenti non avrebbe spazio sui più importanti media nazionali e internazionali.

Anche nel settore del matrimonio ne esistono diversi, soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra. Negli ultimi anni sono cresciuti vistosamente e alcuni di questi sono diventati talmente noti e seguiti da fare addirittura ‘tendenza’. Ed è su questo aspetto che voglio spendere due parole.

Le thumbnails di due dei più noti blog americani sul matrimonio nella sezione 'real weddings'.

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Le thumbnails di due dei più noti blog americani sul matrimonio nella sezione ‘real weddings’

Chi, come me, lavora frequentemente con coppie straniere e con wedding planner sa a cosa e a quali mi riferisco (è sufficiente fare una ricerca su google per trovare quelli più gettonati) e sempre più spesso ti senti chiedere di fare ‘determinati’ scatti perché altrimenti il matrimonio non verrà pubblicato. Ora non ci sarebbe niente di male se le richieste fossero limitate a qualche ‘dettaglio’ in più, in realtà invece tutto il servizio fotografico deve seguire determinate regole che vanno dalla composizione alla post produzione. Questo comporta una castrazione sulla libertà di azione del fotografo e un livellamento del prodotto finale. Ci sono dei colleghi che non si fanno scrupoli a stravolgere totalmente la loro personale visione della fotografia per adattarsi e adeguare il loro lavoro agli standard dei blog. La conseguenza di questa tendenza è un totale appiattimento dei servizi fotografici verso degli standard omogenei nelle inquadrature, nell’editing e nei processi di sviluppo. Non si riesce più a cogliere la personalità del fotografo, tutti i ‘real wedding‘ pubblicati sembrano usciti dalla stessa mano. Ed è incredibile il fatto che gli stessi blogger mentre sono alla ricerca di fioristi diversi, di allestimenti unici, di impianti luci strabilianti, di location nuove ed esclusive, vogliano sempre e solo foto tutte uguali. Non si comprende perché! Agli ‘altri’ è permesso, anzi vivamente richiesto di essere originali e di dare libero sfogo alla propria fantasia, mentre al Fotografo vengono date delle assolute e imprenscindibili linee guida da seguire.

Trovo molto alienante questo modo di snaturare il proprio lavoro dando, così, pienamente ragione a chi considera il fotografo di matrimonio niente più che un marchettaro, un mercenario che scatta solo ed esclusivamente per soldi.

Io, anche se da un lato comprendo le esigenze delle wedding planner che hanno sempre più bisogno dei blog (almeno ad un certo livello) per trovare clienti o per farsi conoscere, continuo e continuerò a portare avanti la MIA visione della fotografia e della fotografia di matrimonio. Credo che nel momento in cui la TUA fotografia si trasforma in fotografia autoriale allora non c’è tendenza che conti. I clienti cercheranno te per quello che solo te saprai offrire. Vorranno la tua idea dello scatto e la vorranno applicata su di loro perché sapranno che quel modo di lavorare gli darà un prodotto unico. Non ci sarà bisogno di firmare l’album perché il nome di colui che ha scattato lo si percepirà da ogni singola foto selezionata e, alla fine, forse anche il costo avrà un’importanza relativa.

Buona luce

P.S.: io continuerò a proporre sempre qualcosa di mio, che nasce dai miei studi, dalla mia sensibilità, dalla mia voglia di raccontare l’evento con uno stile personale e il più possibile unico cercando anche di trovare qualcosa di nuovo, di diverso.

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