Un workshop molto particolare solo per professionisti. Qualcosa di mai fatto prima, credo!

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Nei giorni scorsi passeggiando per alcune città italiane mi è capitato di passare davanti a chiese dove si stavano celebrando dei matrimoni, è il periodo questo. Essendo un curioso per natura mi sono intrufolato durante la cerimonia per vedere chi erano i fotografi dell’occasione. Non li conoscevo, ma non per questo me ne sono andato via. Anzi ho aspettato che gli sposi uscissero dalla chiesa e, quando ho potuto, ho seguito, come un detective privato, la coppia osservando con discrezione quello che i fotografi facevano. Premetto che ognuno ha il suo modo di raccontare il matrimonio, ma non ho potuto non fermarmi a riflettere su come questi professionisti si muovevano durante questa fase dell’evento. Non solo ho osservato come erano vestiti e come si relazionavano con gli sposi, gli amici e i parenti, ma soprattutto come stavano affrontando gli scatti. Mi sono reso conto che molte erano le cose che NON dovevano essere fatte, indipendentemente dallo stile personale, e anche l’approccio allo scatto era molto superficiale e scontato. Sono stato quasi tentato di presentarmi e di dargli qualche suggerimento, ma poi mi sono giustamente frenato. Era il ‘loro’ matrimonio, gli sposi li avevano scelti e quindi non avevo alcun diritto di intromettermi nel loro lavoro. Poi però mi sono detto: cavolo, ma se qualcuno – ovviamente una persona con molta esperienza nel mondo dei matrimoni – all’inizio della mia professione (ma non solo), mi avesse osservato dall’esterno, avesse visto come mi muovevo durante il mio lavoro, avesse preso appunti di tutto ciò che di sbagliato o di ‘imbarazzante’ stavo facendo e dopo con calma mi avesse dato dei consigli pratici su come potevo essere più professionale, su ciò in cui dovevo porre più la mia attenzione, su cosa e quando ‘guardare’ insomma mi avesse ‘preso per mano’ credo che avrei evitato chissà quanti errori, avrei vissuto più tranquillo l’evento, avrei scattato in modo più cosciente e preciso e avrei, fin dall’inizio, selezionato lavori migliori.

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Per questi motivi ho pensato di propormi per un nuovo modo di fare workshop, qualcosa credo mai fatto prima. Una sorta di consulter per fotografi matrimonialisti. Seguirò il/i fotografi durante un loro servizio, tutta la giornata, dalla preparazione fino alla festa. Con estrema discrezione ma con precisa attenzione, osserverò dall’esterno come si muovono, come si relazionano, come si posizionano rispetto alla luce e a quello che sta accadendo intorno a loro. Non interverrò mai, non interferirò nel loro modo di approcciarsi, farò a mia volta qualche scatto per spiegare meglio ciò che di non corretto o di migliore si potrebbe fare.

Credo che un tal workshoppratico, personale, tagliato sul fotografo che gli faccia vedere come migliorare la sua professionalità e la sua fotografia – sia qualcosa che manca oggi e potrebbe aiutare veramente a crescere con responsabilità in questo mondo della fotografia. Sarebbe un investimento molto mirato. Rispetto alle altre tipologie di workshop – molte delle quali altrettanti utili e importanti – questo è qualcosa di diverso. E’ una sorta di ‘lettura portfolio’ in action e i consigli aiuteranno il fotografo a evitare cose che dall’interno magari non riesce a vedere.

Se volete candidarvi ad avermi durante un vostro matrimonio, mandatemi il link ad un vostro sito internet o un piccolo portfolio in modo da rendermi conto se un tal workshop potrebbe esservi d’aiuto. Con l’occasione parleremo anche dei relativi costi e di come potremmo organizzarci. Essendo qualcosa di veramente tagliato su misura ogni aspetto del workshop deve essere valutato singolarmente.

Buona luce

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