Eleonora e Stefano, un matrimonio elegante in una città ancora ferita, ma viva

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L’Aquila, oggi. Eleonora e Stefano, appena sposi, guidano verso il ricevimento – L’Aquila today after the terrible earthquake. Just married, Eleonora and Stefano drive to the venue

Vivono e lavorano a Milano ma tornano in Abruzzo per festeggiare il loro matrimonio. Stefano viveva a L’Aquila prima del terremoto e decide insieme ad Eleonora, come a rendere omaggio alla vita, di tornare lì, nel centro della città ancora ferita, a celebrare le loro nozze. Una luce magica, una bella coppia, un’atmosfera rilassata, la felicità degli amici ha aiutato nella realizzazione di questo servizio fotografico. Dalla preparazione all’ora blu.

La sposa, Eleonora, racconta il ‘suo’ giorno

Se dovessi trovare una parola per descrivere il nostro matrimonio, quella parola sarebbe sicuramente commozione. Ci siamo sposati a L’Aquila, città di mio marito, mentre io sono di Cesena…questo ha comportato dover far arrivare parenti e amici da fuori, per cui già dalla mattina del matrimonio, oltre alla mia famiglia che si aggirava per le strade de L’Aquila, gli amici cominciavano a telefonare anche solo per avere qualche indicazione stradale.

Dal canto suo Stefano, lo sposo, passava in Chiesa per dare gli ultimi ritocchi alla cerimonia, ascoltare mia sorella che intonava le note della canzone che avrebbe cantato in Chiesa e non ultimo ritirare il bouqet che avrebbe fatto arrivare nel luogo in cui mi sarei preparata. Contrariamente a quanto avessi immaginato, la preparazione non è stato un momento di ansia: un po’ di buona musica, le mie testimoni e mia mamma a prepararsi con me, i fotografi discreti come se fossero anche loro parte della famiglia, hanno fatto sì che quel momento diventasse per me un gioioso momento di raccoglimento.

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Una luce magica circondava la sposa durante la preparazione – Magic light during bride’s getting ready

Avevo avvertito tutti che sarei stata una sposa puntuale, così puntuale da dover fermare la macchina un po’ prima della Chiesa perchè c’erano ancora amici che stavano entrando. Ma eccomi che scendo dalla macchina e subito vedo il sorriso di Stefano che mi accoglie.

Non credo sia possibile poter descrivere a parole quanto la cerimonia in Chiesa abbia racchiuso in sè gioie, sentimenti, commozione, ricordi che io, Stefano e i nostri invitati portavamo dentro quel giorno: forse solo la toccante omelia del prete, il pensierino di auguri di nostro nipote di 6 anni, la canzone interpretata da mia sorella, hanno saputo dare voce a quanto stava accadendo. Terminata la cerimonia, apposte le firme, salutati amici e parenti, Stefano mi ha portato via nel “vecchio” coupet dello zio..volevamo raggiungere soli il luogo del ricevimento per poter godere appieno delle emozioni l’uno dell’altra.

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I selfies, la moda del momento – Selfies, trendy moments

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L’ora blu – the blue hour

Se la riuscita del ricevimento ha superato le nostre migliori aspettative sicuramente è stato tutto merito dei nostri invitati: un’unica grande famiglia, partecipe fino in fondo con tutto il suo amore del giorno più importante della nostra vita e un gruppo di amici coeso e festoso, che non ha mai smesso di dimostrarci tutta la sua felicità per la realizzazione di questo sogno (…anche con esibizioni canore dato che si sono addirittura visti aquilani che hanno cantato “Romagna mia” in mio onore!).

Musica e danze sono durate fino a tardi, la pista da ballo ha visto persone di tutte le età scatenarsi quella sera insieme a noi.

Nel turbinio di emozioni che mai sarà ugualmente replicabile, i nostri sguardi, gli abbracci e le calde lacrime di gioia sono di certo i ricordi che conserviamo più vivi di quel giorno meraviglioso.

Fotografie: Edoardo Agresti e Sergio Buonaiuti

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